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#News
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Efficacia comparativa della terapia con protoni e fotoni come parte della chemioterapia simultanea per il cancro localmente avanzato
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1. Rispetto alla terapia fotonica standard, la chemioradioterapia protonica ha portato a una riduzione significativa degli eventi avversi senza modificare i tassi di sopravvivenza globale o di assenza di malattia.
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Livello di valutazione delle prove: 2 (Buono)
Lo standard di cura per molti tumori è la chemioradioterapia concomitante, che può essere associata a una significativa morbilità. La somministrazione di una terapia protonica in contrapposizione alla terapia fotonica, può portare a una riduzione della tossicità e a un miglioramento degli esiti grazie alle differenze di dose di radiazioni nei tessuti circostanti. Questo studio di efficacia comparativa, non randomizzato e retrospettivo, su 1.483 pazienti adulti con tumore non metastatico localmente avanzato è stato condotto dal 2011 al 2016 per determinare le differenze tra la chemioradioterapia protonica concorrente (n=391) e la chemioradioterapia fotonica (n=1.092). I dati critici di esito comprendono gli eventi avversi a 90 giorni associati ai ricoveri ospedalieri (CTCAEv4 grado >=3), il declino del performance status durante il trattamento stabilito dall'Eastern Cooperative Oncology Group (ECOG), e gli eventi avversi a 90 giorni di almeno CTCAEv4 grado 2 che limitano le attività della vita quotidiana (ADL), e la sopravvivenza libera da malattie e generale. I ricercatori hanno scoperto che i pazienti sottoposti a terapia protonica erano significativamente più anziani di quelli sottoposti a terapia fotonica (p<0,01), mostravano punteggi di comorbidità Charlson-Deyo meno favorevoli (differenza mediana 3,0, p<0,01), e avevano una dose di radiazione integrale inferiore ai tessuti non bersaglio (differenza di volume media -5,0 cGy/CC x 107, p<0,01). La tossicità di base e lo stato di prestazione dell'ECOG non erano significativamente diversi tra i gruppi di trattamento. A seguito di analisi ponderate del punteggio di propensione, la terapia protonica è risultata associata a una significativa riduzione del rischio relativo di eventi avversi di grado 3 o peggiori durante l'arco di 90 giorni (RR 0,31, 95% CI 0,15-0,66, p = 0,002), eventi avversi di grado 2 (RR 0,78, 95% CI 0,65-0,93, p=0,006), e a una riduzione delle prestazioni ECOG durante il trattamento (RR 0,51, 95% CI 0,37-0,71, p<0,001). Non ci sono state differenze significative tra il tasso di sopravvivenza senza malattia e quello complessivo. Tuttavia, questo studio ha rilevato che la chemioradioterapia protonica riduce gli eventi avversi acuti che portano a ricoveri ospedalieri non pianificati. Pertanto, ulteriori studi sono giustificati per replicare questi risultati, in quanto i risultati di questo studio suggeriscono che la terapia protonica può essere meno dannosa della terapia convenzionale con i fotoni.