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#Tendenze
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Maschera facciale in grafene per disattivare i coronavirus e i batteri
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I ricercatori della City University di Hong Kong hanno sviluppato una maschera facciale contenente grafene indotta dal laser che può uccidere i batteri e ha dimostrato il potenziale nella disattivazione dei coronavirus
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Lo strato di grafene ha proprietà antibatteriche e può generare calore se esposto alla luce del sole, che può essere alla base della sua capacità di disattivare i coronavirus. I ricercatori sperano che tali maschere possano contribuire a ridurre la trasmissione virale e l'infezione durante l'attuale pandemia COVID-19.
Le maschere facciali sono una parte importante del nostro arsenale nella lotta contro COVID-19, ma se usate in modo scorretto, possono rappresentare un rischio di infezione. Le particelle virali possono depositarsi sulla maschera e, se toccate o smaltite in modo inappropriato, potrebbero potenzialmente infettare qualcuno. Una maschera in grado di disattivare le particelle virali o altri agenti patogeni sulla sua superficie sarebbe molto utile in questo momento. Inoltre, il volume delle maschere attualmente in uso e il fatto che molte di esse non sono riutilizzabili è una questione ambientale. Maschere riutilizzabili potrebbero aiutare a rendere la maschera che indossa un'attività più sostenibile.
Per affrontare questi problemi, i ricercatori di Hong Kong hanno sviluppato una maschera realizzata con grafene indotta dal laser. Hanno prodotto il materiale facendo passare un laser a infrarossi su una pellicola di poliimmide contenente carbonio, che si traduce in uno strato di grafene poroso. Il grafene ha proprietà antibatteriche, che non sono completamente comprese, ma può anche generare calore se esposto alla luce, aiutando la decontaminazione.
Finora, i ricercatori hanno realizzato e testato maschere che contengono uno strato di grafene indotto dal laser, e hanno scoperto che dimostrano significativi effetti antibatterici, e possono avere un potenziale contro i coronavirus. Nei test con due tipi di coronavirus umani, le maschere hanno inattivato il 90% delle particelle virali alla luce del sole in soli 5 minuti e il 100% entro 10 minuti.
La tecnica è anche più rispettosa dell'ambiente, in quanto le maschere sono riutilizzabili se decontaminate correttamente. Numerosi materiali contenenti carbonio, come i biomateriali biodegradabili esistenti, possono essere convertiti in grafene con questa tecnica.
"Le maschere di grafene indotte dal laser sono riutilizzabili. Se i biomateriali sono utilizzati per la produzione di grafene, può aiutare a risolvere il problema di approvvigionamento di materia prima per le maschere", ha detto Ye Ruquan, un ricercatore coinvolto nello studio. "E può ridurre l'impatto ambientale causato dalle maschere monouso non biodegradabili"