{{{sourceTextContent.title}}}

Meflochina: Un promettente farmaco "soldato" nella battaglia contro il COVID-19

{{{sourceTextContent.subTitle}}}

Gli scienziati propongono il repurposing del farmaco antimalarico meflochina per combattere il nuovo coronavirus

{{{sourceTextContent.description}}}

All'inizio del 2020 il mondo è entrato in quella che è stata descritta come una "situazione di guerra": una pandemia, causata dal coronavirus 2 della sindrome respiratoria acuta grave (SARS-CoV-2), che la maggior parte delle generazioni viventi nella maggior parte del pianeta non ha mai visto. Questa pandemia ha abbattuto le economie e provocato centinaia di migliaia di morti. All'alba del 2021, i vaccini sono stati distribuiti, ma prima che le popolazioni possano essere sufficientemente vaccinate, trattamenti efficaci rimangono la necessità del momento.

Così, oltre ad accelerare la ricerca di nuovi farmaci, gli scienziati hanno anche esplorato i loro arsenali di farmaci esistenti nel tentativo di trovare qualcosa che possa funzionare contro il COVID-19. Alcuni farmaci approvati, come l'idrossiclorochina, il lopinavir e l'interferone, sono già stati messi in uso clinico contro la SARS-CoV-2 senza stabilire bene la loro efficacia clinica, a causa della gravità della pandemia. I successivi studi randomizzati non sono stati in grado di produrre un consenso sull'efficacia di questi farmaci. Solo il remdesivir è stato approvato per l'uso clinico contro il COVID-19 grave, anche se la sua efficacia è ancora oggetto di dibattito.

In uno studio innovativo, un team di scienziati composto dai dottori Koichi Watashi, Kaho Shionoya, Masako Yamasaki, Hirofumi Ohashi, Shin Aoki, Kouji Kuramochi e il dott. Tomohiro Tanaka dell'Università di Scienze di Tokyo (insieme a scienziati dell'Istituto Nazionale di Malattie Infettive, dell'Università di Kyushu, dell'Università di Tokyo, dell'Università di Kyoto, della Fondazione giapponese per la ricerca sul cancro e della Science Groove Inc.) hanno identificato un farmaco antimalarico, la meflochina (che è incidentalmente un derivato dell'idroclorochina), che è efficace contro la SARS-CoV-2. I loro risultati sono pubblicati su Frontiers in Microbiology.

Nel dettagliare il loro modus operandi, lo scienziato capo del team Watashi dice: "Per identificare i farmaci con una potenza antivirale superiore agli antivirali esistenti, abbiamo prima vagliato i farmaci antiparassitari/antiprotozoi approvati. Abbiamo scoperto che la meflochina aveva la più alta attività anti-SARS-CoV-2 tra i composti testati. Testandola contro altri derivati chinolinici, come l'idroclorochina, in una linea cellulare che imita gli ambienti cellulari delle cellule polmonari umane, l'abbiamo trovata migliore"

Il team ha esplorato ulteriormente il meccanismo d'azione della meflochina. Watashi spiega il processo: "Nei nostri saggi cellulari, la meflochina ha prontamente ridotto i livelli di RNA virale quando è stata applicata nella fase di ingresso del virus, ma non ha mostrato alcuna attività durante l'attacco virus-cellula. Questo dimostra che la meflochina è efficace sull'ingresso della SARS-COV-2 nelle cellule dopo l'attacco sulla superficie cellulare"

Così, per rafforzare l'attività antivirale della meflochina, gli scienziati hanno esaminato la possibilità di combinarla con un farmaco che inibisce la fase di replicazione della SARS-CoV-2: il Nelfinavir. È interessante notare che i due farmaci hanno agito in "sinergia" e la combinazione di farmaci ha mostrato un'attività antivirale maggiore di quella di entrambi da soli, senza essere tossici per le cellule delle linee cellulari stesse.

Gli scienziati hanno anche modellato matematicamente l'efficacia della meflochina per prevedere il suo potenziale impatto nel mondo reale se applicato per trattare COVID-19. Ciò che hanno previsto è che la meflochina potrebbe ridurre la carica virale complessiva nei pazienti affetti a meno del sette per cento e accorciare il "tempo fino all'eliminazione del virus" di 6,1 giorni.

Questo studio deve ovviamente essere seguito da studi clinici, ma il mondo può sperare che la meflochina diventi un farmaco usato per trattare efficacemente i pazienti con COVID-19.