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App di screening per la diagnosi del Parkinson, COVID-19 da Voice
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I ricercatori della RMIT University di Melbourne, in Australia, hanno sviluppato un'applicazione destinata a fornire una diagnosi precoce del morbo di Parkinson e della COVID-19 grave. La tecnologia, alimentata dall'intelligenza artificiale, funziona analizzando le registrazioni vocali, essendo stata precedentemente addestrata a riconoscere le caratteristiche vocali di queste malattie ascoltando le registrazioni dei pazienti
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L'applicazione impiega solo dieci secondi per valutare un campione vocale e fornire una raccomandazione per un ulteriore trattamento. La tecnologia potrebbe essere utile in grandi programmi di screening a livello comunitario, data la sua praticità e velocità.
Cosa può rivelare la nostra voce su di noi? Beh, forse più di quanto si possa pensare. I ricercatori che hanno ideato quest'ultima tecnologia mirano a diagnosticare il morbo di Parkinson e a identificare i pazienti a rischio di progressione verso la COVID-19 grave semplicemente ascoltando la loro voce. L'applicazione si basa sull'intelligenza artificiale per identificare i tratti distintivi di queste malattie durante l'ascolto della parola.
Attualmente, il Parkinson viene tipicamente diagnosticato dopo una lunga visita da un neurologo. Tuttavia, è possibile che una persona venga indirizzata a tale specialista solo quando i suoi sintomi sono avanzati al punto da essere evidenti a chiunque. Scoprire e trattare precocemente la malattia può contribuire a migliorare i risultati del paziente, ma i segni del Parkinson precoce sono impercettibili.
Ci sono alcuni cambiamenti che hanno un impatto sulla voce del paziente, tra cui tremore, rigidità e lentezza, ma sono difficili da individuare, soprattutto data la naturale variazione della voce delle persone. Allo stesso modo, anche le prime fasi della progressione verso una forma più grave di malattia respiratoria possono fornire segni di riconoscimento vocale, ma le differenze interindividuali nelle nostre voci naturali possono renderle difficili da identificare.
Per risolvere questo problema, i ricercatori hanno individuato un metodo per aiutare a standardizzare i campioni vocali forniti al software. "Nell'ambito della nostra ricerca, abbiamo utilizzato registrazioni vocali di persone affette da Parkinson e di un gruppo controllato di persone cosiddette sane che pronunciavano tre suoni - A, O e M - simili al canto di meditazione indù", ha dichiarato Dinesh Kumar, un ricercatore coinvolto nello studio. "Questi suoni consentono di individuare con maggiore precisione la malattia"
Il team australiano spera che i suoi progressi possano costituire uno strumento utile nei programmi di screening del Parkinson a livello comunitario. "Siamo anche interessati a testare l'efficacia di questa tecnologia per altre malattie, come altre patologie neurologiche e disturbi del sonno", ha detto Kumar. "Stiamo cercando un partner commerciale e un partner clinico in vista di una sperimentazione clinica prevista per il prossimo anno"
Studio pubblicato sulla rivista Computers in Biology and Medicine: Ensemble di reti neurali convoluzionali per il rilevamento del morbo di Parkinson da registrazioni vocali
Via: Università RMIT