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#Tendenze
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Bracciale digitale per prevedere le crisi epilettiche
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La startup tunisina Epilert sta sviluppando un dispositivo indossabile per il rilevamento dell'epilessia mediante intelligenza artificiale.
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L'aiuto sanitario monitora le crisi sulla base di una varietà di sintomi fisiologici rilevati da un bracciale da polso. I dati vengono poi analizzati dai medici attraverso il software corrispondente. È collegata ad un'applicazione che notificherà ad una persona affetta da epilessia con un SMS automatico e una telefonata quando la tecnologia Epilert rileva una crisi convulsiva.
I pazienti epilettici che usano il gadget possono accedere ad un'applicazione separata per tenere traccia della loro condizione e utilizzare la macchina per prevedere quando potrebbe verificarsi un attacco. Il dispositivo controlla la temperatura e i movimenti della pelle di chi lo indossa e utilizza la geolocalizzazione per chiedere aiuto quando necessario. Trasmette inoltre i dati al medico del paziente in modo che possa monitorare lo stato di salute del paziente e saperne di più sulla sua condizione. Il bracciale è impermeabile e può essere indossato 24 ore al giorno. Ha spiegato un portavoce dell'azienda:
La nostra missione consiste nell'utilizzare le più recenti evoluzioni tecnologiche al fine di creare una gestione efficace delle risorse informative e fornire soluzioni tecnologiche sanitarie sicure, altamente affidabili, con un design raffinato, servizi di alta qualità, orientati al cliente e un supporto costante. E' nostro dovere assicurarci che i nostri prodotti siano conformi agli standard internazionali"
L'azienda è stata co-fondata dall'ingegnere Firas Rhaeim, la cui sorella è epilettica. Avendo sperimentato in prima persona i problemi spesso affrontati da coloro che convivono con il disturbo, Rhaeim decise di sviluppare una soluzione. Insieme ai co-fondatori Haroun Moula e Amine Riahi, hanno creato il bracciale indossabile che ha integrato biosensori per l'epilessia e altre malattie neurologiche.
Il dispositivo è attualmente nelle ultime fasi di prototipazione e ha appena iniziato la sperimentazione clinica presso l'Ospedale Al Razi di Manouba. L'azienda spera che il dispositivo sarà disponibile per i clienti entro febbraio 2020.